In Toscana
Abbandonata all'età di tre anni la Versilia, l'infanzia e l'adolescenza di Carducci si iscrivono, dal 1838 al 1849, nell'aspra Maremma pisana, prima a Bolgheri, quindi a Castagneto.
Firenze è invece la città degli studi secondari all'istituto dei padri Scolopi di San Giovannino, mentre Pisa accoglie l'alunno convittore nella Scuola Normale Superiore (1853-1855). In verità le soste nel paese natale sono molte altre: da Celle a Piancastagnaio nell'Amiatino, per ritrovare i familiari durante il periodo di riposo dagli obblighi scolastici, da San Miniato, dove il docente di retorica nel ginnasio si segnalava per la sua «scapestrataggine», fino a Pistoia, sede del Liceo Forteguerri, presso cui insegna latino e greco (poi italiano), mentre frequenta il vivace cenacolo che si stringe attorno alla scrittrice inglese Louisa Grace.
A dimore dolorose, prima fra tutte quella a Santa Maria a Monte (presso Pontedera), che aveva visto morire tragicamente nel 1857 il fratello Dante, e pochi mesi dopo il padre Michele, si avvicendano dimore liete come Firenze, luogo di incontri importanti, anche dopo l'arrivo di Giosue a Bologna, ritrovo
con gli amici della giovinezza e punto di riferimento privilegiato, con le sue magnifiche biblioteche, per la ricerca storica e filologica.
In Toscana le tracce di Carducci sono numerose. Solo a Firenze si contano, segnalate da lapidi, tre abitazioni (in Borgo San Pietro, oggi in fondo a via Romana; a Borgo Ognissanti; in via dell'Albero). Un tour attraverso le case-museo allestite in suo nome inizia dalla quella natale di Valdicastello, sosta a lungo nel Parco letterario di Castagneto, inedito itinerario di luoghi ricordati dal poeta (Bolgheri, l'oratorio di San Guido, la torre di Donoratico, la casa di Castagneto) e si conclude nella casa di Santa Maria a Monte in via del Renaio (oggi via Carducci).