La vita
Primo poeta dell'Unità, «esploratore di storia letteraria», come era solito autodefinirsi, italiana ed europea, promotore instancabile di eventi culturali destinati a formare il nuovo Stato uscito dal processo risorgimentale, «grande istitutore» dell'Italia unita, Giosue Carducci è stato un indiscusso protagonista del nostro Ottocento.
Trascorsa la sua prima giovinezza in Toscana, ha vissuto la sua maturità a Bologna, dove è approdato nel 1860 per ricoprire la cattedra di letteratura italiana nell'Ateneo della città, amata quasi subito come «seconda patria».
A Bologna e da Bologna, lo scrittore ha infatti esercitato, per più di quarant'anni, il suo alto magistero, ha combattuto le sue battaglie politiche, ha sperimentato i modi e le forme di una nuova poesia, ha ricercato con passione un confronto costruttivo con la cultura letteraria e scientifica italiana ed europea. La precoce risonanza conquistata all'estero con la produzione «barbara» e favorita dalle traduzioni di alcune delle sue liriche più celebri, ha creato le salde premesse per il riconoscimento più prestigioso ottenuto nel 1906 col Premio Nobel.
A Bologna, luogo dell'anima e degli affetti più saldi – la famiglia, gli amici, i colleghi e la scuola prediletta – Carducci ha legato il patrimonio di una vita: i libri amorosamente raccolti lungo l'arco dell'intera esistenza, insieme alle carte dell'archivio, consultabili oggi nell'ultima dimora vissuta a Bologna.
-
Lo «scudiero dei classici»
Giosue Carducci nasce in Versilia, a Valdicastello di Pietrasanta, il 27 luglio 1835, battezzato col nome di Giosue Alessandro Giuseppe. È il primogenito di Michele, pietrasantino, e di Ildegonda Celli, fiorentina.
-
L’età giacobina del poeta-professore
Il 18 agosto 1860, all’età di venticinque anni, Carducci è chiamato da Terenzio Mamiani, ministro della Pubblica Istruzione del Regno d’Italia, a ricoprire la cattedra di letteratura italiana nell’Università di Bologna, dove insegnerà per quarantaquattro anni.
-
Il vate dell’Italia unita
Il prestigio, sempre maggiore, conquistato a livello nazionale coincide con il progressivo allontanamento di Carducci dall’area democratico-repubblicana.