Il giardino memoriale
Lo spazio verde ai lati del villino, nella prima metà dell'Ottocento era costituito da prati e orti. Verosimilmente una siepe separava la dimora dal terreno antistante. Non è dato sapere, dell'esistenza di un giardino in questa area. Quando la dimora divenne casa Carducci, sul terrapieno inclinato a ridosso della mura verso porta Ssnto Stefano, in parte del luogo oggi occupato dal monumento, venne allestito un giardino.
Il Monumento a Giosue Carducci fu progettato intorno al 1909 da Leonardo Bistolfi (1859-1933) ed eseguito nell'arco di diciotto anni (concluso nel 1927), mentre il Comune di Bologna, dopo aver acquistato il terreno necessario, procedeva alla sistemazione della piazza di fronte.
Ben consapevole del ruolo decisivo che la natura ha nella poesia di Carducci, Bistolfi si preoccupa innanzitutto della scenografia e dell'architettura del giardino. Questo viene scelto, fra i diversi luoghi proposti dalla cittadina Commissione consultiva per il monumento, come l'unico adatto ad inserirvi l'opera, in quanto consente una piena e felice integrazione fra artificio e natura, verde e scultura, conforme
i principi del Liberty, il clima culturale in cui l’opera si colloca. Nel Bozzetto generale del monumento (1909) in gesso spiccano così sui minuscoli gruppi statuari le piante. L'artista ha conservato da un lato alberi e cespugli che lo scrittore vedeva quotidianamente (edere, la vite, il fico, viburni, cipressi, melograni, sambuchi, un nespolo, bagolari, ecc.), dall'altro ne ha scelti altri in base a criteri
simbolici evocativi e cromatici: bossi e allori. Il giardino inoltre si arricchisce di altri cipressi, di ippocastani, pioppi, ginko biloba, aceri campestri, allori, bossi, rose, della bignonia e del glicine addossati alle antiche mura, anche sul retro, nell'area che dà oggi sul viale di circonvallazione (denominato viale Carducci). Per volontà dello scultore viene infine innalzata, proprio come si addice ai monumenti
commemorativi, una cancellata a protezione del "luogo sacro".
Il 12 giugno 1928 il monumento è stato inaugurato dai sovrani Vittorio Emanuele III ed Elena.
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Il monumento
Inaugurato con solenne cerimonia il 12 giugno 1928 alla presenza dei sovrani Vittorio Emanuele III ed Elena, il monumento si colloca nel clima Liberty, specie per la perfetta integrazione tra natura e architettura e la predilezione per moduli curvilinei e dinamici, sebbene non manchino elementi riferibili a una poetica neo-manierista nell'attenzione dello scultore ai volumi e alla resa di anatomie espanse.
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La statua del poeta
È seduto su un podio con le gambe incrociate. Se la mano sinistra si posa su un libro, il mento si appoggia sulla destra che regge alto il volto, «punto focale dove converge l'attenzione dell'osservatore.
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La Natura e il Poeta
Così recita la didascalia del gruppo statuario realizzato per ultimo.
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La Libertà sul Sauro destrier de la Canzone
La composizione del gruppo statuario, il primo a essere terminato (il bozzetto nel 1911, il marmo nell'agosto 1923) si ispira al lungo epodo carducciano Avanti! Avanti! (1872-1873).
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Il trittico
L'altorilievo, dietro alla statua di Carducci, funge da parete di chiusura scenografica del monumento e propone una sintesi dell'opera dello scrittore.