I luoghi di Giosue
La costiera toscana fra la Versilia e la Maremma, le terre della fanciullezza; Bologna, la città dove ha compiuto le fondamentali esperienze letterarie e affettive; Roma, celebrata per il suo glorioso passato e scoperta solo nel 1877, ma soprattutto le Alpi e la Romagna, additata spesso a vera patria, sono fra i luoghi che scandiscono la geografia carducciana.
Allo stesso modo, alcuni ambienti hanno rappresentato un punto di approdo costante e insostituibile per lo scrittore, nell'arco del suo lavoro. Per esempio a Bologna le case dove ha abitato e l'Università in cui ha insegnato per più di quarant'anni; a Firenze le grandi biblioteche frequentate assiduamente. In alcuni di questi luoghi si respira tuttora l'aura carducciana e alcune dimore o stanze abitate da Giosue sono state dedicate alla sua memoria attraverso un processo di musealizzazione.
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A Bologna
Nel cuore della «città dell'anima» a ispirare alcune sue memorabili poesie sono alcuni monumenti illustri, come piazza Maggiore, la basilica di San Petronio, i palazzi e le torri.
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In Toscana
Abbandonata all'età di tre anni la Versilia, l'infanzia e l'adolescenza di Carducci si iscrivono, dal 1838 al 1849, nell'aspra Maremma pisana, prima a Bolgheri, quindi a Castagneto.
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In Romagna
Con la terra di Romagna Carducci ha avuto un rapporto favorito. Qui ebbe amicizie forti e radicate, specialmente con la famiglia dei conti Pasolini e il suo colto entourage, senza trascurare i tenaci legami della giovinezza con il côté repubblicano e democratico faentino e l'intellighenzia erudita della città conosciuta tramite l'amico Giuseppe Torquato Gargani (1834-1862).
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In montagna
Carducci ha amato profondamente il paesaggio alpino, scenario di alcune liriche fra le più suggestive e ha frequentato le località più rinomate delle Alpi, cadorine e valdaostane.