In Romagna
Con la terra di Romagna Carducci ha avuto un rapporto favorito. Qui ebbe amicizie forti e radicate, specialmente con la famiglia dei conti Pasolini e il suo colto entourage, senza trascurare i tenaci legami della giovinezza con il côté repubblicano e democratico faentino e l'intellighenzia erudita della città conosciuta tramite l'amico Giuseppe Torquato Gargani (1834-1862).
La contessa Silvia Pasolini e Giosue Carducci si incontrarono per la prima volta nell'inverno del 1887 durante una cena nel palazzo dei conti a Faenza. La loro amicizia era destinata a consolidarsi per via del comune desiderio di vedere restaurata la chiesa di Polenta nel territorio di Bertinoro poco distante da Lizzano, dove, a villa Silvia, residenza settecentesca dei Pasolini, il poeta fu gradito ospite fino al 1906.
Colpito dallo stato di grave degrado del monumento risalente all'VIII secolo che tanto lo affascinava (qui era passato Dante e la leggenda voleva che Francesca da Rimini vi avesse pregato), Carducci si adoperò presso le istituzioni statali competenti affinché fossero avviati i restauri, già a buon punto nel 1897, quando egli componeva l'ode La Chiesa di Polenta.
Da Villa Silvia (oggi sede dell'Associazione Museo di Musica Meccanica che conserva ancora intatta la camera in cui soggiornava l'ospite), Carducci insieme ai conti Pasolini e ai loro amici perlustrò la sua terra elettiva: da Faenza a Cesena, con soste a Bertinoro (di cui divenne cittadino onorario), a Savignano, accolto in seno all'Accademia dei Filopatridi, di cui era presidente, e passeggiate nelle marine di Cervia e di Cesenatico.